Dimenticare non deve mai essere possibile. Vale per tutti, nessuno si senta escluso.
Sia chi vorrebbe dimenticare ma non ci riesce perchè ha subito l’offesa. Sia chi, trincerandosi dietro al dolore del ricordo, dimentica volutamente e genera nuove offese.In liberia due libri sull’importanta del ricordo.

Franco Sarcinelli
Vita e morte nei campi di sterminio
Dall’ascesa del nazismo al compimento della Shoah
Come è stato possibile giungere ai lager? Come può un uomo esercitare un tipo di violenza pianificata, programmata e normalizzata? Come si può parlare, dopo tutto questo, di homo sapiens?
Sono queste le domande da cui parte Franco Sarcinelli per costruire una vera e propria genealogia critica dei campi di concentramento: dalle fondamenta dell’ideologia nazista fino alle persecuzioni e allo sterminio di massa.
Un ammonimento a guardarsi da quei momenti storici in cui razzismo, oscurantismo e fanatismo dettano la propria legge.
Franco Sarcinelli ha insegnato Storia e Filosofia nei licei milanesi. Ha fondato la rivista “In Circolo. Rivista di filosofia e culture” nel 2016. Per molti anni è stato membro del direttivo della Società Filosofica Italiana, sezione lombarda. È intervenuto in convegni internazionali sul pensiero di Paul Ricoeur. Per Mimesis ha recentemente pubblicato Essere umano. Per un’etica del benessere (2024).

Dina Wardi
Le candele della memoria
I figli dei sopravvissuti dell’Olocausto: traumi, angosce, terapie
Quando i “figli dell’Olocausto” raggiungono l’età adulta, spesso hanno bisogno di un aiuto professionale per stabilire una nuova identità.
Durante l’infanzia i genitori hanno inconsciamente trasmesso loro gran parte del proprio trauma, facendoli diventare “candele commemorative” di coloro che non sono sopravvissuti.
Nel presente libro la psicoterapeuta Dina Wardi combina i dialoghi delle sedute di psicoterapia individuale e di gruppo con l’analisi di sogni, fantasie e ricordi d’infanzia dei figli dell’Olocausto, suoi pazienti. Ne ripercorre la storia emotiva, accompagnandoli, in un viaggio doloroso e commovente, all’interno del loro mondo interiore.
Dina Wardi, nata nel 1938 in Italia, all’età di un anno è emigrata con la famiglia in Israele, riuscendo così a sfuggire all’Olocausto. Divenuta psicoterapeuta, si è dedicata alla cura della seconda generazione di sopravvissuti ai campi di sterminio nazisti.



