#DALPALCODICASAMIA #IORESTOACASA
Jenni Gandolfi è una cantautrice mantovana, autrice, insegnante di canto moderno (dal 2008), musicoterapeuta e Giovedì 30 aprile 2020 alle ore 18 si esibirà live dalla pagina del progetto #DALPALCODICASAMIA che aderisce all’iniziativa #IORESTOACASA.
L’abbiamo intervistata per voi.
Jenni, cantautrice, autrice, insegnante di canto con alle spalle anche studi di psicologia. Come convivono in te anime differenti? La musica il tuo collante universale?
Sono anche musicoterapeuta.
Si tratta di anime il cui filo conduttore è la musica, la mia anima ed i miei pensieri ne sono impregnati. Potrei anche dire “Oggi non ascolto nulla” ma la cosa è impossibile perché quello che non sento al di fuori, esplode come un vulcano dentro di me, perciò devo scrivere canzoni, molte canzoni, tanto che ad oggi ho superato il centinaio.
Galeotto fu il sax contralto a 12. Scelta non semplice per una ragazza adolescente. Come è maturata questa scelta?
Il mio sogno più grande era il pianoforte, strumento che i miei genitori non potevano permettersi perché troppo costoso. Allora (come tutt’ora) era attiva la banda del paese che permetteva di prendere lezioni di strumento a bassi costi purchè si entrasse a far parte della stessa, e tra i vari strumenti a disposizione rimasi colpita dal sax contralto, non troppo grande, né troppo piccolo e con questo suono deciso. Mi piaceva.
Poi gli studi di pianoforte, canto moderno e chitarra acustica. Prima di tutto la formazione.
Le tue influenze?
Il mio percorso cantautorale è stato segnato da artisti italiani e stranieri come Fabrizio De Andrè, De Gregory, Guccini, Johnny Cash e Bob Dylan.
Alle spalle tanti contest e festival, una scuola unica per focalizzare meglio la propria idea artistica e trovare le ragioni della propria determinazione?
Diciamo che, l’unica scuola che mi ha dato la determinazione per raggiungere i miei obiettivi è stata la mia vita, tutt’altro che facile.
Ci sono contest ai quali sei più legata di altri? Sicuramente non sono mancati i premi.
Di premi ne ho ricevuti molti e di importanti, quelli a cui sono più legata sono: il primo posto al Ballabellaradiofestival con il mio brano “Crescere” contenuto nell’omonimo album, con passaggio su Rai uno Mattina Estate nel 2008, dove c’era stata la standing ovation del pubblico, la finale nel 2013 del contest tenutosi a Saint Moritz (Svizzera) selezionata da Radio Number One, i tre premi per tre anni consecutivi al concorso nazionale per cantastorie “Giovanna D’Affini”, la gara canora che ho vinto a Mezzogiorno in famiglia nel 2017, il primo posto al Global Education Festival con il mio brano “Canzone per la pace” (al quale sarò in finale anche quest’anno dirigendo lo stesso coro che canterà un altro dei miei nuovi brani) presso il teatro Ariston di Sanremo e nel 2019 per me è stato molto importante esser stata semifinalista del contest americano “Song of the year 2019”.
Svolgendo il ruolo di insegnate è cambiato tra i ragazzi il modo di concepire il mestiere d’artista?
E’ cambiato molto: tanta superficialità e pochissima voglia di studiare: purtroppo ciò che mandano i media è l’insegnamento del “tutto e subito”.
Importante per te anche l’impegno con il sociale. Parlo di ARTISTI UNITI CONTRO IL CANCRO VOL.1
Per me è un piacere poter aiutare gli altri anche attraverso le mie canzoni.
Tu sei anche produttrice discografica, titolare della LoVi Records Label. Come è nata la tua voglia di passare dall’altra parte. Da artista a produttrice?
Questa voglia è arrivata perché ho scoperto di poter contare solo su spalle forti come le mie.
Progetti in corso e progetti futuri?
Al momento sto preparando un nuovo album.
di Giovanni Pirri