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Cultura, Spettacolo, Attualità, Arte a 360°. Questo il senso di una testata giornalistica libera in quanto indipendente che spende il proprio tempo cercando di valorizzare ciò che è bello. La bellezza è in ogni campo, tuttavia tende a nascondersi ed è per tale motivo che richiede una attenta ricerca che passa, in primis, per l’ascolto.

Newspage – Allinfo (nr. iscrizione 3/11 presso il Tribunale di Vallo della Lucania -SA- è il Magazine del progetto Allinfo, il portale di Mediazione Creativa ideato da Giovanni Pirri (Editore) e diretto da Maria Cuono, giornalista pubblicista.

Le Interviste di Allinfo.it | Intervista con Jaboni di Giovanni Pirri

Le Interviste di Allinfo.it | Intervista con Jaboni di Giovanni Pirri
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Testa alta” …  così Jaboni ama raccontare lo stato d’animo di questo ultimo periodo dopo le attenzioni ricevute per i singoli Love comes back to me e Endless Time. Brani che celebrano il suo modo di vivere il quotidiano ma soprattutto il suo rapporto con la musica. Ho deciso allora di intervistarlo per saperne di più.

Simone, da quali contesti nasce il tuo progetto di vita musicale ?

La musica ha sempre fatto parte della mia vita, sin dall’infanzia. A casa si ascoltava continuamente musica e il mio percorso posso dire che inizia proprio da lì. Comincio a suonare la chitarra e ad amare artisti come Alanis Morissette e Michael Stipe dei REM. Il trasferimento a Roma a 20 anni per studiare architettura ha dato il via a una serie di esperienze che mi hanno formato e fatto amare sempre più la musica. Ho avuto così modo di conoscere anche chi poi mi avrebbe aiutato a far nascere e portare avanti il mio progetto.

Sei cantautore, interprete e architetto. (Si dice che l’idea che accomuna musica e architettura è antica almeno quanto il mondo classico: i Greci trasferirono in architettura i rapporti matematici e le proporzioni che già avevano ravvisato proprio nella musica). Tre professioni ben interconnesse tra di loro ? Quanto ti aiutato l’essere architetto?

Mi piace dire che la musica e l’architettura siano sorelle. Entrambe hanno una genesi creativa e si sviluppano in qualche modo secondo regole, anche se sicuramente l’architettura ha dei confini più rigidi rispetto alla musica. L’architettura mi ha dato metodo e controllo, due aspetti molto importanti anche nella composizione e stesura di un brano musicale.

Heads up lo hai definito tu stesso un inno ? A chi è rivolto? Ma, sopratutto è più un viaggio introspettivo o  un “messaggio in bottiglia” per chi ti sta accanto?

Heads up è rivolto a chiunque non si senta completo e che almeno una volta nella vita abbia avuto difficoltà ad essere se stesso e a vivere la propria personalità. Può essere un viaggio introspettivo che però ha come meta l’esternazione del proprio essere senza barriere e ripensamenti.

Nel 2018 entri a far parte del coro romano Gospel… Il tuo rapporto con la musica Gospel ?

L’esperienza nel coro gospel mi ha permesso di esercitare al massimo la mia voce. Il controllo per raggiungere l’armonia con gli altri componenti senza strafare mi ha fatto raggiungere una grande consapevolezza dei miei limiti e delle mie possibilità vocali. E mi ha fatto scoprire un repertorio pazzesco che conoscevo ben poco.

Scrivi sia testi in italiano che in inglese. Nei tuoi ultimi tre singoli hai preferito cantare in lingua Inglese. Esiste una lingua adatta per ogni stato emotivo? E se sì che periodo è quello che stati vivendo?

Io credo che la musica alla fine non segua regole, e con “regole” non intendo il metodo per la stesura e la composizione di cui parlavo prima. Nel processo creativo, nell’istinto che ti fa venire in mente un testo o una melodia da far diventare una canzone, in questi momenti non esistono istruzioni. La lingua con cui si scrive un brano non segue un particolare stato emotivo, semplicemente si lega quasi naturalmente all’intuizione che sto seguendo per creare il pezzo, al tipo di riferimento che mi ha dato l’idea iniziale. Quindi da lì, alcuni brani li visualizzo da subito in italiano, alcuni in inglese. E provare a trasformare uno nell’altro in genere non funziona, almeno per me.

La musica è agli albori di una nuova ripartenza. Come è stato il tuo fermo (se ti sei mai fermato) ? E la tua ripartenza ?

Devo dire che la mia musica in realtà nasce esattamente durante il periodo di fermo generale, almeno agli occhi del pubblico. Ho pubblicato infatti il mio primo singolo ad aprile 2021, durante un momento di lockdown. Quindi è stato sicuramente particolare come momento, ma per me completamente nuovo quindi tutto quello che riuscivo ad assorbire nonostante gli ostacoli era comunque prezioso. Mi è mancato sicuramente potermi esibire quanto avrei voluto per farmi conoscere al 100% da subito, ma sto recuperando in quest’anno.

Ciascun progetto che l’uomo porta avanti non è mai un’isola… A chi devi dire grazie per ciò che hai raggiunto e a chi vorresti dirlo pensando ad un futuro immediato ?

Assolutamente vero, ogni progetto nasce sempre dalle collaborazioni. E io devo ringraziare chi ha creduto in me dal primo istante, Giorgio Lorito (GIL Produzioni). Il nostro rapporto è nato durante il Music Camp al CET di Mogol, è cominciato da un periodo di vocal coaching ed è diventato un momento di creazione e scambio di idee. Abbiamo raggiunto una sinergia che ci ha fatto comporre tanta musica insieme. Quindi il primo grazie va a lui sicuramente, che continua a supportarmi e sopportami. Il secondo grazie (ma non per ordine di importanza) va ad Adila Salah e Clarissa D’Avena (Guacamole Press) che riescono ogni volta ad accudire con cura le mie canzoni e a farle conoscere a tanti. Se la mia musica ha raggiunto tanti streams e visualizzazioni, se ho visto i miei video negli schermi di metro e aeroporti, se sono stato intervistato da radio e riviste molto importanti è solo grazie a loro.

Il tuo rapporto con il tempo ?

Devo dire che è sereno. Non sono uno di quelli che dice “vorrei riavere 20 anni”, perchè amo la consapevolezza che ho acquisito e sto ancora conquistando oggi, che mi ha permesso di fare quello che sto facendo e che non avrei potuto fare anni fa. Non mi spaventa che passa, vedo il futuro pieno di cose belle da fare. Vorrei solo che il presente sia meno veloce.

I tuoi progetti futuri.

Nel corso del 2022 voglio continuare a pubblicare gli altri singoli che fanno parte del progetto che comprende i brani già pubblicati, organizzare più live possibili e sicuramente continuare a scrivere nuova musica.

Grazie

di Giovanni Pirri

admin

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