Il Duo AsAp è formato da artisti sempre in cerca del sé nella musica che li anima. Una ricerca ardua che, spesso, ritorna risultati mai scontati. Dipendono da tante variabili alla base delle quali c’è sicuramente un grande talento: unico. Una radice importante che richiede impegno e senso di responsabilità. Li abbiamo potuti ascoltare duranteil live di #DALPALCODICASAMIA lunedì 12 agosto 2024.Qual è la radice che descrive al meglio il vostro progetto musicale?
E qual è la radice del vostro nome?
Più che di radice parlerei di seme. La nostra musica è come una ghianda, la ghianda che racchiude la nostra natura più profonda, più intima. Nella nostra musica c’è la parte più vera di noi, spontanea e irrazionale. Il nostro nome è gioco nato per caso dalle nostre iniziali, avevamo urgenza di trovare un nome e le nostre iniziali rimescolate sono diventate l’acronimo inglese AsAp che significa il prima possibile
Il vostro progetto possiamo definirlo un viaggio attraverso la ricerca musicale senza punti di arrivo ma solo di partenza oppure segue una direzione ben precisa? Un filo rosso ?
Il filo che seguiamo è quello del nostro cammino quotidiano che ci porta ad incontrare persone e visitare luoghi che ci chiamano che ci invitano ad entrare e a lasciare dei doni. E’ tutto condotto lungo un filo ma non è per niente programmato da noi.
Quali sono le vostre provenienze musicali e come hanno influito sulla scelta del vostro repertorio?
Abbiamo esperienze diversissime che però ci arricchiscono entrambi. Paolo ha un’estrazione classica io arrivo dalla musica pop internazionale. E’ un’esperienza incredibile comporre insieme.
Il vostro progetto si lega anche ad inediti. Come nascono i vostri brani?
Ogni brano ha una genesi sua. E’ difficile trovare una modalità che li accomuni. A volte le idee nascono quando siamo impegnati in altro.
Uno delle vostre canzoni ha vinto recentemente il primo premio nella categoria inediti del Concorso nazionale di Canto Bruno Bottiroli. Che tipo di esperienza è stata?
Molto toccante. L’energia di Mabel ci ha toccato profondamente il cuore.
Siete stati anche tra i finalisti del Premio Lucio Dalla. Che rapporto avete con la musica d’autore ?
Siamo nati con la musica d’autore, il primo brano che abbiamo suonato insieme era proprio di Lucio Dalla.
Parlando di voi, in molti hanno definito i vostri brani la proiezione di un mondo fatto di immagini. Un luogo non luogo dove i testi sono al tempo stesso, soggetto, sceneggiatura e colonna sonora.
Che rapporto avete con il cinema?
Altro tema che sentiamo fortemente, e non basterebbe un giorno per raccontare il rapporto di AsAp con il cinema. Siamo entrambi appassionati di cinema d’autore e alcune nostre canzoni sono ispirate da scene di film cult.
Ad inizio luglio Al Mulino del Ronzone, splendida cornice artistica di Vinci situata in Provincia di Firenze avete presentato agli addetti ai lavori, il vostro EP prossimo all’uscita. Quanto manca e cosa più importante, gli avete dato un titolo ?
Il titolo c’è. Ma ancora non lo possiamo rivelare.
I vostri brani inediti nascono in studio o durante i live? Qualche indiscrezione in più?
Nascono ovunque. Nascono nei viaggi. Nascono nelle attese. Nascono quando meno ce lo aspettiamo.
Nel campo artistico inevitabilmente contano le collaborazioni con le quali confrontarsi. A chi dovete dire grazie? A chi vorreste dirlo pensando al futuro?
Sono tanti i grazie che dobbiamo dire. Senza dubbio ringraziamo la nostra AsAp family ovvero i musicisti e amici che ci aiutano supportano Albero Piva, Mario Costanzi, Michele Pavanello, Samuele Bergamaschi, Silvia Spadon, Nazzareno Balduin, Nicola Piva. Nel nostro futuro immediato c’è anche una collaborazione nata proprio al Bottiroli con Alessandro d’Andrea Calandra.
E… un messaggio finale che lancerei è: considerate la vostra anima un campo nel quale seminare il vostro fiore preferito e aspettate….il tempo, l’attesa, l’amore, l’ascolto, farà crescere il vostro fiore…il profumo si spenderà e tutti avranno voglia di vedere quella meraviglia e magari piantarne uno anche loro non perdete mai la speranza e coltivate ciò per cui siete stati chiamati fin dal grembo di vostra madre.