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Intervista a Pierluigi Iorio Direttore Artistico del Teatro De Filippo di Agropoli

Intervista a Pierluigi Iorio Direttore Artistico del Teatro De Filippo di Agropoli
Reading Time: 3 minutes

Annullata la lunga tournée della Compagnia di Nancy Brilli

A parlarcene è Pierluigi Iorio, Direttore Artistico del Teatro De Filippo di Agropoli, attore e regista. Debutta in teatro con Aldo Giuffré ne “Il medico dei pazzi” di Eduardo Scarpetta, un classico della tradizione teatrale italiana, dopo aver studiato dizione e recitazione con Lorenzo Cicero.

Continua la sua carriera nel solco della tradizione teatrale italiana con Luigi De Filippo e Carlo Giuffrè, interpretando molto spesso ruoli da protagonista e co-protagonista nelle commedie di Eduardo Scarpetta, e dei fratelli De Filippo, Eduardo, Peppino e Titina.

Nel 2009 debutta come regista mettendo in scena “Compagni di merenda” di Oscar Nicodemo, spettacolo nel quale è anche attore. Per la sua interpretazione ottiene la nomination come miglior attore per il premio Golden Graal.

Nel 2010 è co-protagonista nel ruolo di ‘O russo nel musical C’era una volta…Scugnizzi di Claudio Mattone.

Lavora al cinema (The shadow dancer di Brad Mirman, con Harvey Keitel e Claire Forlani) e in televisione (Gomorra – La serie 1 e 2 diretto da Stefano Sollima).

Nel 2019 cura la regia di “Esta noche juega El Trinche”, di cui è anche autore, con Federico Buffa, storyteller sportivo di Sky, spettacolo realizzato in occasione dei campionati europei di calcio Under 21 in Emilia Romagna (debutto al teatro Celebrazioni di Bologna). Sempre nel 2019 è regista di “Il mio cuore è nel sud” con Mariano Rigillo (debutto al Maschio Angioino di Napoli).

Nel 2019 è coordinatore artistico e organizzatore della commedia musicale “A che servono gli uomini” di Jaja Fiastri con Nancy Brilli, regia di Lina Wertmüller.

È tra i fondatori della Bottega di Teatro di Luigi De Filippo, compagnia che si prefigge di continuare la tradizione del teatro dei De Filippo.

Dal 2015 è il direttore artistico del Teatro Eduardo De Filippo di Agropoli.

Dal 2015 collabora con il Teatro Pubblico Campano.

Pierluigi Iorio, attore, regista e Direttore Artistico del Teatro De Filippo di Agropoli, come sta reagendo il Teatro in merito a quanto stabilito dal Governo Conte? 

Il Teatro reagisce, fortunatamente, con tutte le sue forze. Il decreto è evidentemente monco della parte più importante che riguarda le misure a supporto e sostegno dei lavoratori e degli operatori del settore che, con la chiusura delle sale indotta dal governo, perdono lavoro. Parliamo di un danno economico enorme. Purtroppo anche questo governo, come i precedenti, gioca allo scaricabarile e non si preoccupa minimamente di una fascia di lavoratori che, evidentemente, vengono considerati, a torto, hobbisti o doppiolavoristi.

Ad Agropoli è stato annullato lo spettacolo a Biagio Izzo. Era necessario? Raccontaci.

Non sono la persona adatta per dire se fosse necessario o no il provvedimento di ieri con il quale è stato inibito al pubblico il CineTeatro De Filippo di Agropoli. Ovviamente il Prefetto ha avuto contezza del decreto del Presidente del Consiglio prima di noi e ha attuato immediatamente il provvedimento restrittivo. Probabilmente sarebbe stato utile contattarci prima di farci sapere con un ordinanza che non sarebbe stato possibile effettuare lo spettacolo, dato che nel decreto si parla della possibilità di effettuare comunque gli spettacoli a patto che gli spettatori mantengano una distanza di un metro l’uno dall’altro. Avremmo potuto proporre soluzioni alternative e fornire il nostro umile parere da esperti organizzatori, ma comunque, non contestiamo l’ordinanza di chiusura. Ci dispiace per i disagi che si sono creati e si creeranno e proveremo a recuperare tutti gli spettacoli che saranno annullati, ma siamo assolutamente consapevoli che la salute dei cittadini, in un’emergenza del genere, venga prima di ogni altra cosa.

Il settore dello spettacolo è ormai in ginocchio già da un pò. C’è tanta preoccupazione. Tu come vivi tutto questo? 

Si, in effetti è così, e il colpo di grazia è stato dato dall’attuale Ministro dei Beni Culturali con una legge sullo spettacolo che definire sbagliata è eufemistico. La mia preoccupazione si unisce a quella di tutti gli operatori del settore, soprattutto in questo momento durante il quale ascoltiamo il silenzio assordante del Ministro Franceschini riguardo alle faccende che colpiscono il settore dello spettacolo dal vivo.

Sei stato costretto ad annullare qualche tuo evento? 

Si, sono organizzatore della Compagnia di Nancy Brilli e avevamo una fitta tournée nel mese di marzo.

Che messaggio daresti? 

Inviterei tutti alla calma e ad adottare tutte le precauzioni necessarie a un’emergenza del genere. Non è certo chiudendo i teatri che risolviamo il problema dell’eventuale contagio perché non dovremmo frequentare nessun altro luogo aperto al pubblico, ma ben vengano le chiusure se servono a diminuire le possibilità di contagio; che si adottino, però, misure a sostegno dei lavoratori che rimangono a casa senza stipendio.

I tuoi progetti futuri a data da destinarsi ovviamente? 

Ne ho diversi; ne parleremo a tempo debito.

di Maria Cuono

admin

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