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Il colpo d’occhio è inevitabile. Chi, in questi giorni, si reca al teatro Sistina per andare a vedere il nuovo Musical in scena, è come se entrasse in un complesso “marchingegno del tempo” nel quale i protagonisti Mirko Ranù (Sam), Giulia Sol (Molly), Gloria Enchill (Oda Mae), Thomas Santu (Carl) sono gli incredibili avatar di Patrick Swayze, Demi Moore, Whoopi Goldberg, Tony Goldwyn.
Il Musical in questione, che sarà in replica fino al 9 febbraio, è Ghost.
La trama del musical, pur sposando appieno le regole del teatro, è fedele a quella del film uscito dalla penna di Bruce Joel Rubin e proiettato per la prima volta nelle sale cinematografiche nel 1990. E’ così che le vite di Sam (Mirko Ranù) banchiere di New York e Molly (Giulia Sol), giovane artista, vengono sconvolte dall’omicidio di lui. Sam si ritrova ben presto fantasma e per manifestarsi a Molly si serve della truffaldina medium Oda Mae (Gloria Enchill). I due cercano di convincere Molly dell’esistenza di una vita ultra terrena e insieme riescono a smascherare il mandante dell’omicidio di Sam: l’avido Carl (Thomas Santu).
Tante le caratteristiche peculiari del nuovo spettacolo musicale voluto da Show Bees e diretto da Federico Bellone, a cominciare dagli effetti speciali di Paolo Carta, al limite dell’illusionismo “Brachettiano”, (molto efficaci le scene del trapasso quando sia Sam che Karl muoiono ed il salto di uno spirito attraverso il corpo di Oda Mae), alle coreografie di Chiara Vecchi, il disegno e luci di Valerio Tiberi. Degni di nota anche, il cast e la dimensione della scena che all’inizio passa inosservata. È idealmente concepita per essere un grande schermo in formato 4:3 (in ambito cinematografico definisce il formato dell’immagine). È, quindi, definita all’interno di un cubo, in continua trasformazione, che regala continui colpi di scena, rigorosamente in chiave thriller-romantica.
In fondo Ghost è il titolo di una storia che indaga il senso dell’amore quando vive oltre il tempo. E’ la rappresentazione dell’archetipo dell’amore che non può ritornare alla fisicità terrena, come del mito di Orfeo che non può guardare la sua Euridice se non a costo di perderla.
Magnifica Gloria Enchill che nel musical interpreta il ruolo di Oda Mae. Un ruolo difficile perché nel film originale era stato reso indimenticabile da Whoopie Goldberg in persona
Note al margine? Migliorabile l’audio che ritorna voci prive di bassi, momenti di musical con canzoni in italiano, non sempre comprensibili per l’alto volume e trascurabili rumori di maestranze dietro le quinte nelle scene voce e sentimento di Molly e di Sam segno che questo spettacolo richiede grandi sforzi tecnici.
Per il resto Ghost è il musical da vedere, da vivere, da ricordare.
One thought on “Ghost Il Musical | Emozioni in scena in formato 4:3 come in un film fine anni ’80”
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