Sono ben quattro le opere con cui l’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico ETS sarà presente alla 41esima edizione del Torino Film Festival: due anteprime assolute in concorso e fuori concorso e due film nella sezione “Back to life“, dedicata al cinema del passato.
Dall’ultimo film personale e poetico di Giovanni Piperno che grazie al dialogo con Luciana Castellina riscopre l’eredità ancora attuale del cinema militante legato al PCI, all’omaggio sentito a Ettore Scola e al suo legame con la città piemontese, passando per i cortometraggi del Premio Zavattini UnArchive, dedicati al riuso creativo dei materiali d’archivio.
Una presenza che riconferma la forte affinità tra lo storico festival torinese e le politiche culturali e produttive dell’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico.
Un respiro parziale ma intero
di Lorenzo Spinelli
(tra i vincitori del Premio Zavattini UnArchive 2022)
Martedì 28 novembre – ore 17:00
Sezione Spazio Italia – concorso
Cinema Romano (Sala 1)
Galleria Subalpina, P.za Castello 9
Nel giugno 2022, mentre il regista Lorenzo Spinelli lavora ai filmati raccolti nei suoi incontri con Patrizia Cavalli, la poetessa muore. Dell’autrice come lui l’ha conosciuta rimangono poche immagini: l’unico gesto possibile è raccontare attraverso metafora, con materiali di archivio e un testo che, tra dichiarazione d’amore e ultimo saluto, si alterna alle poesie recitate dall’autrice. Il film è tra i vincitori del Premio Zavattini UnArchive 2022.
Replica:
Mercoledì 29 novembre – ore 11:00
Cinema Romano (Sala 1)
Vorrei che volo
di Ettore Scola
Mercoledì 29 novembre – ore 19:00
Sezione BACK TO LIFE
Cinema Massimo (Sala 2)
Via Giuseppe Verdi, 18
Torino, ha detto più di una volta il sindaco Diego Novelli, è la terza città meridionale d’Italia, dopo Napoli e Palermo. Su una popolazione di un milione e duecentomila abitanti, solo trecentomila sono torinesi. Tra gli operai i torinesi sono solo il 13 per cento. Il film scopre i fermenti di questo cambiamento in tante piccole, semplici situazioni: Salvatore, ventenne napoletano, cerca un lavoro che gli permetta di non guardarsi più alle spalle con la paura di vedere la polizia; l’operaio pugliese che ha sposato una professoressa di storia, torinese, dice con orgoglio: “Le decisioni per la nostra città non vengono più prese in Corso Marconi (dov’è la sede del Centro direzionale Fiat) ma al Palazzo Civico”; le migliaia di lettere che arrivano a Diego Novelli (“segno di un dialogo, mai prima tentato”) confermano che oggi a Torino chi non ha casa o non ha lavoro, chi è solo o è disperato prende la penna e scrive “Caro sindaco…”, fiducioso di trovare in lui o nell’istituzione un nuovo punto di riferimento. Meridionale è anche il bambino Massimino, che quando vede passare un aereo esprime sempre il suo più grande desiderio: “Vorrei che volo” e la frase è diventata il titolo del film. E’ anche il richiamo simbolico a un decollo ottimista, ma concreto, senza facili evasioni, da un passato troppo greve e grigio: un grido di battaglia detto sottovoce, sgrammaticato, dalla parte degli emarginati, cioè i figli degli emarginati.
Un documentario su Torino dieci anni dopo Trevico-Torino – Viaggio nel Fiat-Nam, con la guida di Diego Novelli, all’epoca sindaco della città. Commissionato a Scola da PCI, il film fa parte della serie “Un autore una città”.
Replica:
Giovedì 30 novembre – ore 11:30
Cinema Massimo (Sala 2)
Massimino
di Pierfrancesco Li Donni
Mercoledì 29 novembre – ore 19:00
Sezione BACK TO LIFE
Cinema Massimo (Sala 2)
Via Giuseppe Verdi, 18
Ettore Scola, nel 1973, realizza il film Trevico-Torino storia di Fortunato, ragazzo meridionale in cerca di lavoro e certezze nella capitale italiana della catena di montaggio. Dieci anni dopo, Scola torna a Torino per girare il documentario di propaganda Vorrei che volo commissionatogli dal Partito Comunista Italiano.
In quel film, il piccolo protagonista, Massimino, incarna la speranza di un futuro migliore.
Quarant’anni dopo, Massimino ha passato più di metà della sua vita tra il carcere e il collegio.
Massimino parte dalla rielaborazione del materiale d’archivio di Trevico e Vorrei che Volo tessendo un confronto impietoso tra passato e presente, attraverso la paradigmatica condizione umana di quel bambino divenuto adulto.
Il film è tra i vincitori del Premio Zavattini UnArchive 2016.
Replica:
Giovedì 30 novembre – ore 11:30
Cinema Massimo (Sala 2)
16 millimetri alla rivoluzione
di Giovanni Piperno, con Luciana Castellina
Giovedì 30 novembre – ore 20:00
Cinema Romano sala 2 – première
Galleria Subalpina, P.za Castello, 9
Cos’ha significato essere comunisti e cosa può ancora significare? Cosa rimane oggi, a più di trent’anni dalla svolta della Bolognina, dell’esperienza di milioni di iscritti al PCI che hanno provato a trasformare sé stessi e il mondo?
Cercando risposte a queste domande, nasce 16 millimetri alla rivoluzione, prezioso film che riporta alla luce le più belle pagine del cinema militante italiano, prodotto dall’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico, in prima mondiale al 41° Torino Film Festival il prossimo 30 novembre.
16 millimetri alla rivoluzione è un film d’archivio per illuminare l’oggi, un viaggio nel tempo, in cui il regista, Giovanni Piperno, parla al presente dialogando con Luciana Castellina, storica dirigente comunista e fondatrice del Manifesto, e tuffandosi nel mare di immagini prodotte per il Partito Comunista tra gli anni ’50 e gli ’80 da grandi registi italiani.
Una riscoperta del fare politica, fatto di impegno, solidarietà, confronto, che riporta inevitabilmente alla luce il cinema di quella generazione: un cinema libero, sperimentale, dal basso, empatico, militante. Zavattini direbbe – e così dice nel film – “un cinema di tanti per tanti”.
Anteprima per la stampa accreditata:
Giovedì 30 novembre – ore 19:45
Cinema Centrale Arthouse
Via Carlo Alberto, 27
Replica:
Venerdì 1° dicembre – ore 14:00
Cinema Romano (sala 3)